Descrizione
Le prime attestazioni dell’esistenza di Nomaglio fanno riferimento ad investiture anteriori al XIII secolo, anche se la documentazione riguardante il paese diviene più fitta solo a partire dai primi decenni del Duecento, quando si riscontrarono riferimenti ad un comprensorio territoriale di “Nomallo et eius territorio et eius Curte”.
All'inizio del 1300 la Mensa vescovile di Ivrea deteneva la giurisdizione sul paese e sull'intera vallata di Montalto, finchè, nel 1357, il Vescovo di Ivrea, Giacomo De Francisco ne fece cessione ai Savoia, sotto i quali furono progressivamente infeudate di Nomaglio parecchie famiglie, tra le quali i Cacchiotti da Agliè, i Vulliet, Rovasenda di Tavagnasco, Lasbianca, Mola.
Tra il 1799 ed il 1801 Nomaglio partecipò con i suoi abitanti ai moti antifrancesi (Rivoluzione degli zoccoli) al fianco di altri paesi della vallata di Montalto e di molti centri canavesani e valdostani. Nel 1929 fu unito ad Andrate, riguadagnando però l’autonomia nel 1954.
All'inizio del 1300 la Mensa vescovile di Ivrea deteneva la giurisdizione sul paese e sull'intera vallata di Montalto, finchè, nel 1357, il Vescovo di Ivrea, Giacomo De Francisco ne fece cessione ai Savoia, sotto i quali furono progressivamente infeudate di Nomaglio parecchie famiglie, tra le quali i Cacchiotti da Agliè, i Vulliet, Rovasenda di Tavagnasco, Lasbianca, Mola.
Tra il 1799 ed il 1801 Nomaglio partecipò con i suoi abitanti ai moti antifrancesi (Rivoluzione degli zoccoli) al fianco di altri paesi della vallata di Montalto e di molti centri canavesani e valdostani. Nel 1929 fu unito ad Andrate, riguadagnando però l’autonomia nel 1954.